è la tempesta
che rivela il coraggio
e la saggezza
del capitano
con il mare calmo tutti dicono di saper navigare

Questo è uno scatto* NEF, Nikon Electronic Format. Il file NEF, io lo registro con 14 bit per avere la massima qualità dello scatto con tutte le informazioni per dettagli e colore, è un formato esclusivo delle fotocamere Nikon. Canon ha il suo: CR2.
Con banalità definiti, entrambi, RAW (SErVAGGI) si intende un file così come scattato, senza compressione, senza perdita di dati. Si desume che il file pubblicato non sia stato ri elaborato in qualche sia modo, non lo avrei dichiarato NEF.
Il 23 Febbraio, alle 01:38 GMT, SpaceX ha lanciato il 237° lotto di 22 satelliti internet Starlink. Il razzo Falcon 9 è decollato dallo Space Launch Complex 4E (SLC-4E) presso la base spaziale di Vanderberg in California, USA. Questa missione ha fatto salire a 7.986 unità il numero totale di satelliti Starlink lanciati.
Affaccendato con la Luna e la Nikon in lunga esposizione sfilo il cappuccio della felpa per osservare un quadrante diverso e scattare qualche foto verso il Galatic Centre.
05:39:28, sono reattivo e così ho capito subito cosa stava guardando, e vedendo, “Lu”. In quell’istante finisce la lunga esposizione su Luna e KIA Niro, senza perdere di vista la lunga scia luminosa, divisa in due segmenti (non voglio perdere un istante della orgasmica veduta) ruoto la NIKON e premo clic.
L’importanza della manualità e delle ottiche SUPERLUMINOSE E SUPERGRANDANGOLARI.
Lo scatto non potrà mai, anche ne avessi fatti dieci con dieci nikon diverse e dieci combinazioni ottica / tempo+diaframma / focale e tutte puntate sull’orbita, rendere giustizia alla visione della mente. Non la dimenticherò mai. Dubito accada di nuovo una cosa del genere.
La Nikon era impostata sullo scatto, il primo di prova, della Luna, così: 25”/ 14 mm, 2.8 f / 3200 ASA.
Impossibile cambiare parametri, avrei perso il treno, così la Starlink sembra una meteora.
Il 24 Febbraio, alle 04:42 GMT, SpaceX lancerà il 238 lotto di 20 satelliti per la costellazione Internet Starlink. Questa missione aumenterà il numero totale di satelliti Starlink a 8.006 unità.
Per il calcolo della rotta mi devo applicare meglio.
*IN AGGIORNAMENTO
😇
Chi avesse voglia e tempo di sfogliare ogni angolo delle mie pagine fotografiche on line, potrebbe trovare un denominatore comune a molti scatti.
La mia preferenza per l’alba.
E’ un momento di meraviglia e bellezza senza pari.
E’ fatica vedere e guardare un’alba, scritto già più volte.
Obbliga l’osservatore ad uscire dalla confort zone quando in cielo ci sono le stelle e forse fa anche un freddo becco. Ma le strade sono vuote, le autostrade pure e mentre la compagna del momento mi porta alla destinazione con la soundtrack preferita, i pensieri cullano il viaggio.
I colori dell’alba sono più belli di quelli del tramonto, a volte hanno tratti delicati, inclini a sfumature percepite da pochi osservatori.
L’alba è anche il momento in cui la luce del Sole caccia la notte, seppur bella anche lei.
L’alba è la visione positiva di qualcosa, la notte, che per la natura stessa del buio che avvolge ogni cosa porta inquietudine. L’orientamento, allora, è affidato alle stelle per non perdere la direzione e il loro brillare reca conforto all’osservatore e viaggiatore.
Ma è l’alba con il trionfo di colori del Sole che sorge dopo un’altra notte che apre le menti verso l’orizzonte prefisso.
Belle parole, ve’?
Sembra che la parola “alba” derivi dal latino albus che significa “bianco, chiaro, luminoso” e che fosse inteso come simbolo di rinascita e possibilità infinite.
Ecco perché mi piace l’alba.
Anche a dispetto degli evidenti disagi dei fatti di sottofondo a tante belle parole e fotografie che ogni alba mi ha dato la possibilità di scattare. Sì, ‘na fatica… La foto in splash page è un’alba di Febbraio 2025. Meno 7 diceva il termometro. Due ore di guida per arrivare lì. Sountrack The last of Mohicans, KIA Niro l’accompagnatrice. Nella mente il rumore assordante di una sola parola.
E la inimmaginabile risposta.
Se non avessi mosso il culo in quei tempi, quella velocità in A24, quelle soste in A24 per il caffè, se avessi mosso una sola delle infinite variabili di quella notte, dal risveglio al momento del passaggio del treno Starlink, avrei perso tutto. Non avrei visto quel che ho ammirato.
Era destino.
Macché è stato culo.
Culo?
Uno sfigato come “Lu”?
Macché culo…
LA SPIEGA.
In alcuni periodi dell’anno molte meteore si concentrano nella stessa zona di cielo, causando uno sciame meteorico. Quando invece la massa dell’oggetto risulta essere abbastanza grande da “sopravvivere” in parte all’urto con l’atmosfera, il frammento che raggiunge la superficie della Terra prende il nome di meteorite. Quando sarà pubblicata (la foto), non è ne’ una ne’ l’altra.