LA VITA È UN LUNGO TEST DI RESISTENZA.
IN PASSATO QUANDO QUALCUN*/* MI CHIEDEVA
LA MIA RISPOSTA È SEMPRE STATA:

“Sono un mastino,
combatto.
Non mi arrendo”

è così che ho potuto lavorare come freelance per quaranta anni ed affrontare ogni difficoltà della vita, dalla nefrectomia ad oltre.
Fotografare come fotografo, scrivere come scrivo.
Amare come amo, con tutto me stesso.
Capire come capisco. Fede in me incrollabile. Io credo in una visione universale, credo nel fatto che ognuno di noi debba dimostrare con i fatti e non con le parole, ciò che davvero è (e sia) nella vita. Tanto più elevata è la diffidenza tanto più grande deve essere l’offerta di certezze.
La dimostrazione di ciò che davvero si è.
Nella mia visione universale composta da un mosaico di miliardi di tessere colorate quanti possono essere i pensieri, ci sono dei pilastri forti, indistruttibili, di altruismo, generosità e comprensione.
È una visione ottimista.
Non può che esserlo perché riesco a scrutare l’Anima delle persone.
Perché ho sempre dato da mangiare al “MIO LUPO BIANCO”.
Quel Lupo Bianco che è capace di essere paziente per un tempo indefinibile.
Sibillina definizione del tempo?
No.
Indefinibile vuol dire che è senza una dimensione.
Non la mia Anima ma quella del Lupo Bianco ha degli spazi segreti.
In quegli spazi di cui ogni tanto, ed in maniera sibillina, mi parla stanno le ragioni.
E credo che quel Lupo Bianco spesso in certi luoghi lontani e centrali ne parli e rassicuri un altr* Lupo.
Quell* affamato di certezze.
Quell* che dorme sonni tranquilli e ristoratori, forse perché ora sa che c’è un impalpabile sottofondo di certezze che mai disturberebbe i suoi sogni, desideri ed tanto altro che non voglio e non posso scrivere.

Sogni?
Desideri?
Non lo so.
La vita mi ha spiegato che nessuno è capace di vedere il futuro e che è giusto accogliere qualsiasi battito, qualsiasi profumo, qualsiasi asperità.
Pazienza ed attesa.

FORSE.